litotrissia extracorporea

Risposta:

Non direi. In qualsiasi punto del rene si trovi il calcolo questo si puo’ sempre muovere e quindi dare delle complicanze.. Verosimilmente il rischio è minore se si trova in un gruppo caliceale inferiore. C’è un’ indicazione precisa alla sua rimozione con la Litotrissia extracorporea in quanto, anche se resta in situ, puo’ essere sempre causa di infezioni.

Risposta:

Deve fare innanzitutto una valutazione delle dimensioni del calcolo. Se questo è inferiore ai 3-4, mm puo’ tentare di espellerlo bevendo molta acqua, assumendo antispastici del tipo Buscopan e cercando di fare un po’ di attivita’ fisica. Se il calcolo è superiore ai 4 mm non le consiglierei di bere ma di rivolgersi ad un Centro di Litotrissia con apparecchiatura a puntamento ecografico in tempo reale per valutare se è possibile trattarlo nel modo meno invasivo possibile.

Risposta:

Nelle moderne apparecchiature il paziente viene fatto distendere su di un cuscino contenente acqua che servira’ come mezzo per la propagazione delle onde d’urto; queste infatti non si propagano nell’aria.
A QUESTO PUNTO SI PROCEDERA’ AL PUNTAMENTO DEL CALCOLO CHE POTRA’ ESSERE EFFETTUATO O CON UN’APPARECCHIATURA RADIOLOGICA ( RAGGI X ) O CON UN’APPARECCHIATURA ECOGRAFICA ( ONDE ULTRASONORE ).
CON I RAGGI X SARA’ POSSIBILE VISUALIZZARE SOLO I CALCOLI RADIOPACHI CIOÈ QUELLI CONTENENTI CALCIO; QUELLI RADIOTRASPARENTI, CONTENENTI ACIDO URICO, SARANNO INVISIBILI E PERTANTO NON POTRANNO ESSERE TRATTATI CON QUESTE APPARECCHIATURE.
UN’ALTRO LIMITE DEL PUNTAMENTO CON I RAGGI X È CHE QUESTO NON CONSENTE DI COLPIRE IL CALCOLO CON UNA SUA VISUALIZZAZIONE IN TEMPO REALE CIOÈ IN MOVIMENTO.
LA CONSEGUENZA DI CIO’ È CHE CON I MOVIMENTI RESPIRATORI E GLI SPOSTAMENTI ANCHE INVOLONTARI DEL PAZIENTE, IL CALCOLO ANDRA’ SPESSO FUORI PUNTAMENTO ED UN COSPICUO NUMERO DI ONDE D’URTO ANDRANNO EMESSE A VUOTO.
LA CONSEGUENZA SARA’ CHE IL CALCOLO ANZICHÉ POLVERIZZATO VERRA’ FRAMMENTATO ED I FRAMMENTI POTRANNO AVERE UN’ ELIMINAZIONE PIU’ DIFFICOLTOSA ED IN TEMPI PIU’ LUNGHI.

Risposta:

Non c’è evidenza in letteratura di danni al parenchima renale causati dalle onde d’urto che possano compromettere nel tempo la funzionalita’ dell’organo.
Esistono danni immediati alle strutture vascolari (ai capillari) che sono la causa di un’ematuria macroscopica (cioè’ della presenza di sangue nelle urine).
Questa compare, direi sempre, subito dopo la litotrissia e puo’ persistere anche per alcuni giorni senza portare pero’ a nessuna conseguenza.
Esiste anche la possibilita’ della rottura di vasi che possono portare alla formazione di un ematoma sottocapsulare.
Ma anche in questa circostanza non ci saranno conseguenze in quanto l’ematoma si riassorbira’ spontaneamente nell’arco in genere di 1-3 mesi senza causare problemi.