Polverizzare i calcoli in un caso di calcolosi renale multipla bilaterale

Domanda:

Mia moglie (42 anni) soffre da molto tempo di calcolosi renale multipla bilaterale. I calcoli risultano formati da ossalato di calcio e misurano da pochi mm fino a circa un cm di diametro. Le è stato sempre detto che erano troppo piccoli per essere trattati con la litotrissia extracorporea, ma sostanzialmente oltre al consiglio di bere e usare integratori non le è stato proposto nient'altro, condannandola di fatto ad anni di coliche seguite da espulsioni spontanee. Nell'ultimo anno la situazione è ulteriormente peggiorata, le coliche sono diventate molto frequenti e l'ostruzione provocata dai calcoli con successiva idronefrosi ha comportato per due volte la necessità di un intervento chirurgico di URS con tutto ciò che ne consegue (ospedalizzazione, anestesia spinale, posizionamento e poi rimozione di stent ecc). A un mese dal secondo intervento le coliche continuano a ripresentarsi e a oggi con l'uroTC effettuata con mezzo di contrasto si rendono evidenti vari piccoli calcoli nel rene destro (max 5-6 mm), un paio nel sinistro e un calcolo di circa 5 mm a livello dell'uretere sinistro sottogiuntale. Vedo, dai casi esposti, che lei ha trattato anche calcoli di piccole dimensioni e in varie localizzazioni. Ritiene che mia moglie possa essere sottoposta ad un trattamento di litotrissia extracorporea e che una reale polverizzazione (e non frammentazione) dei calcoli possa essere ottenuta?

Risposta:

Ritengo certamente di sì per quanto attiene i calcoli renali; per il calcolo dell’uretere sottogiuntale sinistro dovrei capire se è possibile trattarlo facendole personalmente un’ecografia.