Risposta:
In gravidanza non è possibile effettuare la Litotrissia Extracorporea. L’alternativa è sottoporsi ad una URS (ULT) cioè ad una manovra endoscopica laser in anestesia generale. Le consiglio di non rimanere incinta e di effettuare una Litotrissia Extracorporea.
Risposta:
Un calcolo del Ø di 8 mm ha scarse probabilità di essere espulso spontaneamente. In questi casi se dopo una settimana – dieci giorni il calcolo è ancora lì, interveniamo con la Litotrissia Extracorporea senza nessun problema.
Risposta:
I calcoli dei calici, soprattutto quelli che creano un “idrocalice” cioè una dilatazione del calice a monte hanno un’indicazione precisa all’intervento di Litotrissia perché la zona di parenchima renale che sottende il calice può andare in atrofia. Per contro sono asintomatici e i dolori che lei riferisce non sono attribuibili a loro. Per quanto riguarda l’erba spaccapietra è un rimedio che risale al medioevo e di cui non abbiamo esperienza.
Risposta:
Tutti i giorni da oltre 30 anni trattiamo con successo i calcoli di dimensioni e localizzazione come il suo con la litotrissia extracorporea; non abbiamo mai avuto un solo tipo di problema e i calcoli sono stati sempre eliminati. Il metodo non è assolutamente invasivo e non richiede alcun tipo di anestesia.
Risposta:
Oggi gli urologi hanno trascurato la litotrissia per dedicarsi all’endoscopia laser (RIRS) tralasciando il fatto che questa è una metodica “invasiva”. Si deve sottoporre infatti il paziente ad un’anestesia generale con una percentuale di complicanze che raggiungono il 14%. Ora, nel suo caso particolare, per poterle rispondere, dovrei farle personalmente un’ecografia e capire se il suo calcolo può o meno essere visualizzato. Se si potesse fare una litotrissia extracorporea sarebbe per lei tutto molto più semplice anche perché questo è un trattamento non invasivo che non richiede alcun tipo di anestesia.